Fare la spesa oggi giorno può sembrare un’operazione semplice e meccanica, ma in realtà può nascondere insidie inaspettate. Quando prendiamo dallo scaffale un prodotto che conosciamo bene, affidandoci alla familiarità del marchio, raramente ci soffermiamo a controllare le etichette con la dovuta attenzione. Tuttavia, un errore di etichettatura può trasformare un prodotto familiare in una minaccia per la nostra salute, specialmente per chi soffre di allergie alimentari.
errori di etichettatura: quando l’apparenza inganna
L’abitudine di riporre fiducia nelle etichette dei prodotti alimentari è comune, ma non sempre giustificata. Un’etichetta sbagliata o incompleta può nascondere pericoli soprattutto per chi soffre di allergie. È un gioco di fiducia e disattenzione: ci affidiamo ciecamente alle diciture riportate, convinti che riportino ogni informazione necessaria per un consumo sicuro. Purtroppo, non è sempre così.
Gli errori di etichettatura, come quello recentemente emerso, sollevano preoccupazioni sia per la salute pubblica che per la fiducia dei consumatori nei confronti dei marchi popolari. Quando tali errori vengono scoperti solo dopo che il prodotto è arrivato sugli scaffali, il rischio per chi lo ha già consumato diventa reale. Ciò rappresenta una sfida significativa non solo per le aziende coinvolte ma anche per il sistema di controllo qualità nel suo complesso.
l’allarme etichette: il caso conad e l’allergene mancato
Il recente episodio che ha coinvolto prodotti a marchio “Scelto da Noi” di Conad e “I Freschissimi” di Alì è un esempio emblematico di quanto le etichette possano essere fallaci. Il Ministero della Salute ha diramato un richiamo ufficiale per alcuni lotti di mozzarella in carrozza al prosciutto, che in realtà contenevano acciughe, un allergene pericoloso per chi è allergico al pesce.
Prodotto dall’azienda Cucina Nostrana Unipersonale Srl e distribuito anche da Coop, il prodotto è stato ritirato dai supermercati a causa della mancata indicazione della presenza di pesce sull’etichetta. I lotti interessati, numerati 25202, 25203 e 25204, presentavano una data di scadenza tra il 7 e il 9 giugno 2025, moltiplicando il rischio che molte persone allergiche potessero incorrere in spiacevoli sorprese.
protezione degli allergici: la necessità di un’attenzione costante
Il richiamo di un prodotto, anche quando ben gestito, non elimina il rischio per chi, ignaro, lo ha già consumato. Questo tipo di errore è particolarmente insidioso perché l’etichetta rassicurante spinge chi è allergico a sentirsi al sicuro. Ecco perché le aziende, oltre ai controlli preventivi, devono essere pronte a gestire situazioni di crisi e a comunicare efficacemente con il pubblico.
Supermercati e distributori hanno mobilitato avvisi per invitare chiunque avesse acquistato il prodotto a riportarlo nei punti vendita per evitare rischi di allergie gravi. Per tutti quelli non affetti da allergie specifiche al pesce, il consumo del prodotto non è considerato rischioso, ma l’incidente sottolinea quanto sia cruciale che le informazioni sulle etichette siano sempre accurate e complete.
In sintesi, questo caso funge da promemoria cruciale dell’importanza della diligenza nel controllo delle etichette e della comunicazione chiara tra produttori, distributori e consumatori, un aspetto essenziale per garantire la sicurezza alimentare.